19 maggio 2006

La cortesia del Policlinico di Bari

Oggi parliamo di un argomento che sta a cuore a tutti, la sanità!
Quante volte vi è capitato nella vostra esperienza di dover prenotare un esame diagnostico, una tac, una ecografia, un esame rx, una risonanza magnetica ?
Immagino tante e tante volte. Purtroppo per noi sento la gente ripetere più o meno le stesse frasi del tipo : "Eh ma al nord funziona tutto bene", "tra la puglia e il nord c'è un abisso". Sarà vero ?
Per mia sfortuna mi sono trovato in questi giorni a fare i conti nuovamente con il Policlinico di Bari, grande polo di competenze ma ahimè a corto di personale (almeno questo riferiscono i dipendenti) e con una innata propensione a trattare male i pazienti ("ma è lo stress!, sono stressati"). Ah ora capisco! E' una pura questione di stress, ecco svelato l'arcano.
Ma negli altri ospedali del centro nord, non si lavora forse come in Puglia ?
Mi ritrovo dunque di fronte ad un dilemma. Devo prenotare un rx e mi ritrovo a Bari. Facendo tesoro delle mie esperienze precedenti, ripeto non in quanto a competenza ma a gentilezza, mi sono sorti atroci dubbi. Che faccio prenoto al Policlinico di Bari ? Ma si dai! Voglio riprovare le stesse avventure!
Scendo nei meandri dei reparti dell'ospedale barese e mi ritrovo in un corridoio lunghissimo senza cartelli, indicazioni, nulla di nulla così mi ritrovo costretto a chiedere all'ingresso. Un gentilissimo e cortese signore mi risponde o meglio farfuglia quattro parole abbastanza incazzato direi e mi dice di scendere da una scala.
Così dopo mille ostacoli trovo finalmente la sala in cui mi attende l'esame. Dopo pochissime ORE di attesa è finalmente il mio turno, mi iniziano a sistemare l'arto pronto per la radiografia in delle posizioni strane. Avendo fatto quell'esame tante volte allora suggerisco alla signora (medico) che forse sta sbagliando, allora la signora monta su tutte le furie e farfuglia di nuovo quelle quattro parole che già avevo avvertito in tempi andati. Poi subito dopo rilegge l'impegnativa, mi da ragione e continua con una pacca sulla spalla. Ok ci siamo! Finalmente!
Finisce l'esame ed aspetto in sala di attesa, mi viene detto che l'esame mi sarà consegnato in un'altra sala distante in un altro corridoio privo di segnaletica, dopo varie vicissitudini ci arrivo.
In mezzo a queste attese fioccano racconti di infermieri (poverini) che lamentano la mancanza di personale e sono costretti a fare turni spaventosi. Lasciano alle 22 la sera e la mattina dopo riprendono alla 6. Nel corridoio c'è gente che attende di fare la radioterapia e prova a chiedere il perchè di tante attese, un signore rischia addirittura l'udito poichè la persona che gli risponde farfuglia nuovamente quattro parole incomprensibili in dialetto barese ma il suo volume è molto vicino a quello di un impianto hi-fi di ultima generazione, un qualcosa del tipo "mo, uno alla volta si entra si capit, attenda! ".
Bene bene, mi sento confortato, trovo infatti lo stesso ambiente che ho trovato nelle precedenti occasioni. Ma qui accade qualcosa che non avrei mai immaginato. Mi chiamano dentro una stanza dove sono riuniti i radiologi a discutere della mia situazione.
Senta, mi chiede gentilmente una dottoressa, perchè sta facendo ques'esame ? Ha già il broncio e questo mi incute un pò di timore. Mi faccio coraggio e attacco il mio racconto con un:
"l'ortopedico ha detto .....". "Non me ne frega niente di quello che ha detto l'ortopedico, i qua nn ved nudd!, io valuto quello che vedo!". Ovvero la signora mi fa notare con molta grazia e gentilezza che basa la sua diagnosi su ciò che vede aggiungendo poi in modo assolutamente distinto e professionale un "gli ortopedici non capiscono un ca....".
A questo punto l'arte del farfugliare continua impertterita e così ordina ad un suo studente "meh scrivi frattura ben consolidata, io mi vado a prendere un caffè" ed esce sempre più imbronciata.
Bene ritiro il mio esame e vado via! Finalmente! Che bello nonostante la prenotazione ho solo aspettato tre ore circa! Sono una persona fortunata, in effetti il signore che doveva fare la radioterapia giù è stato abbandonato a sè stesso e lasciato in corsia in mezzo a tutti, quindi io posso dire veramente di essere fortunato.

Con questo non voglio dire che tutto l'ambiente è così. Al Policnico di sono grandi competenze, ma manca tutta l'infrastruttura di cortesia necessaria a tranquillizzare i pazienti e c'è scarsa organizzazione.
In fondo non è colpa nostra se i tempi di attesa sono biblici, se sbagliano a fare gli esami, se i medici (che penso siano pagati tanto) rispondono malissimo anche ad una semplice richiesta di informazioni. Noi però paghiamo, si è vero anche poco, per ricevere una prestazione.
Sono stressati che ci vuoi fare! Vuol dire che ogni volta che sono stato in un ospedale del centro nord ho trovato solo isole felici. Sono proprio fortunato!

Chiunque voglia raccontare la sua esperienza mi scriva pure.
Policlinico di Bari ? Uhm la prossima volta ci penserò. Un pò di gentilezza non guasta.

03 maggio 2006

Ricevo dal Consolato Generale di Serbia e Montenegro e volentieri pubblico

Il Ministero della Cultura della Repubblica di Montenegro presenterà a Bari venerdì 5 Maggio, ore 10.30, presso il Salone Dorato del Rettorato dell’Università degli Studi, il progetto dal titolo “New Montenegro, cosa ti hanno raccontato di noi?” (www.newmontenegro.eu - online il 5 Maggio).
Nato da un’idea del Console Generale di Serbia e Montenegro, Željko Stamatović, il progetto si propone di colmare un vuoto esistente nella gran parte dell’opinione pubblica italiana relativamente allo Stato Adriatico. Troppo spesso associato a immagini poco edificanti, il Montenegro è in realtà un paese dalle straordinarie risorse sociali e naturalistiche. Tra queste la peculiarità di essere il primo, ed al momento unico, Stato al mondo ad autoproclamarsi “ecologico”, principio sancito nella Costituzione, anche in ragione di una grande biodiversità esplicitata dalla presenza di quattro parchi nazionali dalle diverse caratteristiche floro-faunistiche.
È, inoltre, il paese dove l’ospitalità continua ad assumere connotati di piacevole obbligo morale, retaggio di un millenario e nobile passato ancor’oggi caratterizzante la specificità di un’intera nazione.
L’incontro vedrà la partecipazione del Dott. Željko Stamatović (Console Generale di Serbia e Montenegro), Dott. Vincenzo Colonna (Amministratore Unico di Arda Software S.r.l.), Prof. Gaetano Dammacco (Università degli Studi di Bari), Prof. Giovanni Dotoli (Università degli Studi di Bari), Prof. Mladen Klikovac (ONLUS “Fibia”), Dott. Pasquale Giordano (Direttore Marketing e Comunicazione di Arda Software S.r.l.).
Elemento di ulteriore interesse è dato dal fatto che il Ministero della Cultura Montenegrina ha deciso di affidare la realizzazione dell’importante progetto ad una web company italiana, Arda Software (di Bari, http://www.ardasoftware.com), che a dispetto di una giovane carriera professionale vanta già numerosi lavori di livello internazionale.

Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Pasquale Giordano
pasquale.giordano@ardasoftware.it
Tel. 080 502 70 36

Consolato Generale di Serbia e Montenegro
Tel. 080 521 63 27

02 maggio 2006

Tre, il numero perfetto

Ad analizzare il nome sembrerebbe proprio che i fondatori di 3, la compagnia italiana di telefonia e servizi mobili, si siano ispirati al numero perfetto.
Ci sarebbe quindi da aspettarsi massima professionalità dei call center, servizi di assistenza di alto livello, servizi di telefonia mobile di ultima generazione.
In effetti la compagnia italiana (H3G), stando a quanto dichiarato, sta muovendo enormi passi nel mercato della telefonia mobile con i suoi videofonini e nel mondo della tv digitale del futuro attraverso l'acquisizione di frequenze sul digitale terrestre. L'obiettivo è quella di diventare la prima compagnia europea a portare la tv sui nostri amati cellullari.
L'altra sera ho visto l'ottimo programma di RAI3 Report, una trasmissione condotta con grande professionalità e serietà in cui venivano evidenziati molti punti oscuri sulla vicenda:
- innanzitutto il dato dei milioni di clienti (dato non verificabile), mi chiedo se già questa non sia pubblicità ingannevole
- gli intervistati dichiarano che i call center non sono gratuiti ma in realtà verrebbero spesi ben 0,33 cent a minuto mentre i principali operatori concorrenti offrono assistenza gratuita
- la giornalista metteva in evidenza come l'azienda abbia accumulato solo debiti per ora non producendo utili, inoltre pare che le azioni della società siano in pegno di grosse banche italiane ed internazionali
- altro punto da chiarire è come mai la quotazione in borsa della società sia stata rimandata

Guardandomi attorno, direi che non vedo una grossa diffusione dei videofonini forse perchè l'italiano medio tiene ancora alla sua privacy. A volte infatti mentire con un sms è più semplice che essere visti. Ad ogni modo pare che Tre abbia milioni di clienti.
Alla luce delle ultime vicende successe nel nostro paese sarebbe una buona cosa chiarire all'opinione pubblica il ruolo che le banche rivestono in queste grosse operazioni di mercato, viste le ultime vicende non proprio felici accadute in Italia come Parmalat, Cirio, i furbetti e compagnia bella.

Non so comunque se la TV sul telefonino avrà successo, io personalmente trovo gli schermi un pò troppo piccoli, comunque i servizi UMTS li ho provati personalmente e sono ottimi. Vedremo cosa ci offirà Tre per i mondiali.

Al prossimo post.