29 agosto 2006

Quando si poteva vivere la città d'estate

Storia di Anna

Quest'anno ho avuto la grande sfortuna di non poter partire per le vacanze. Però ho trovato finalmente lavoro, non potevo prendere le ferie subito all'inizio. La mia giornata inizia malinconicamente in un Agosto umido condito di tanta afa e tranquillità. Molti di voi diranno che nonostante tutto sono fortunata, ho appena ricevuto un incarico di prestigio al mio nuovo lavoro, molti di voi forse neanche ce l'avranno e invece per me ci sono ottime prospettive.Esco di casa alle 7:00, inizio a lavorare prestissimo. Dopo una velocissima colazione, trucco e parrucco scendo prendo l'auto e di corsa al lavoro.Che strana sensazione oggi, Milano vuota poca gente sfortunata come me costretta a lavorare. Chissà dove saranno i miei amici, alcuni saranno in viaggio nelle capitali europee immersi nella storia e nell'arte, altri saranno a prendere la tintarella in chissà quale paradiso.Beh se non altro c'è tanto parcheggio vicino all'ufficio, un posto un pò isolato. E' costeggiato da un ampio suolo pieno di erbacce, cavoli potrebbero dare una pulita. Vedo che qualche anima scende dai pulman e penso chissà come sono annoiati anche loro, siamo proprio sfortunati, niente vacanze quest'anno.Lascio la macchina e scendo, chiudo e faccio per girarmi per recarmi in ufficio. Sento due mani sulla mia bocca, qualcuno è alle mie spalle, ha delle mani grandi scure, il suo odore è fortissimo, cerca di tenermi ferma e immobile, mi intima di seguirlo che non mi succederà nulla. E' sicuramente un africano come ce ne sono molti qui. Cerca di trascinarmi con forza fra le erbacce.Mio Dio il cuore mi sale in gola e comincia a battere all'impazzata, perchè proprio a me lasciami andare ti prego. In un attimo di lucidità folle riesco a dargli un calcio e a fuggire verso l'ufficio, inizio a strillare come una pazza. Qualcuno dagli uffici vicino si affaccia alla finestra, l'uomo fugge via e non lascia tracce dietro di sè.

Varco la porta del palazzo dove c'è il mio ufficio, sono salva ce l'ho fatta. Il mio cuore non si vuole fermare.
Sono proprio fortunata. Ora ho paura.

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Ho pubblicato una parte di questa mail per far capire in che stato versano ormai le nostre povere città italiane. Lo stupro è un reato gravissimo eppure il modo in cui viene affrontato da certi personaggi è a tratti pericolosamente comico.
Passiamo infatti dalle televisioni e giornali che danno tanto spazio ai reati commessi degli extracomunitari forse perchè fa notizia meglio se commessi da magrebini o islamici a giudici che hanno stabilito tempo fa in cassazione che una donna non era più vergine e dunque a chi venisse in mente di stuprarla, sappia d'ora in poi che le sue abitudini sessuali costituiranno in fase di giudizio un'attenuante preziosa.
Non esistono violenze e crimini di serie A e altri meno importanti. Tante donne italiane subiscono per anni violenze dai loro mariti italiani, solo che a molti poco importa perchè non sono di colore o non musulmani.
Le barbarie e i depravati dilagano nel nostro amato bel paese. Ci sono donne che hanno paura a mettere un piede fuori di casa temendo di essere aggredite. Cosa dovremmo fare? Andare in giro armati o assumere una scorta per uscire?
Il governo deve operare assolutamente affinchè queste violenze cessino operando sia con leggi e pene aspre sia attraverso il controllo degli immigrati. Integrazione significa rispetto delle regole, cerchiamo di accogliere delle persone che oltre a lavorare non cerchino di imporre la loro cultura e le loro tradizioni.
La situazione precipita e occorrono interventi rapidi, vogliamo essere liberi di camminare per strada nelle nostre città senza paura e terrore.

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