29 ottobre 2008

L'Università che vorremmo

Nella settimana delle grandi manifestazioni e proteste in tutti gli atenei italiani proprio oggi viene approvato il tanto discusso decreto Gelmini o Tremonti. Si perchè di Gelmini questo decreto ha davvero ben poco, la verità è che si tratta di un decreto anzi ormai di una legge che ha l'unico obiettivo di effettuare una sforbiciata alla spesa pubblica. Pare infatti che i nostri alunni costino allo stato più della media europea, dunque ecco individuata una possibile voce da tagliare .
Tremonti ordina, Gelmini esegue poichè sono veramente pochi gli uomini di comando del governo e molti ministri sembrano più dei rappresentanti.
Una cosa non mi è chiara però, cosa ci azzeccano tutte le proteste negli atenei se la riforma per ora non tocca, se non marginalmente, le Università italiane ?
Ben venga la legge Gelmini anche perchè di fatto lascerà invariata la scuola italiana, quello che occorre invece è una riforma seria della università.
In particolare :
  • via alcuni corsi di laurea truffa che hanno poche decine di iscritti in tutta Italia
  • occorre intervenire nel settore della ricerca, infatti, capita che i potenziali ricercatori abbandonino il percorso accademico in quanto non vogliono lavorare per 1000 euro al mese
  • basta con questi professori che hanno decine di cattedre (più ne hanno più guadagnano) e mandano poi i propri sottoposti a fare lezione
Un anno mi sono ritrovato a frequentare un corso della facoltà di Medicina dove :
  • il professore aveva 6 corsi ma non è mai venuto
  • le lezioni erano tenute da un dottorando o da ricercatori precari
  • il professore esercitava la sua professione sia nel policlinico che nello studio privato
Basta con l'egemonia di questi professori senatori intoccabili, occorre partire dalle riforme dei contenuti e investire sulla cultura all'insegnamento.

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