19 aprile 2006

L'Italia nelle mani di Prodi

La Cassazione ha confermato la vittoria del centrosinistra alle recenti elezioni politiche 2006 per appena 24.755 voti, decretando così la fine delle richieste ai ricorsi da parte della coalizione della casa delle libertà. Vittoria dunque accertata sempre che di vittoria si possa parlare.
In realtà ci troviamo non solo in un paese spaccato in due ma in un paese in cui il povero italiano non sa da che parte schierarsi passando per la disperazione da uno schieramento all'altro. I nostri destini passano quindi dall'abile comunicatore Berlusconi, da Bossi e Calderoli nelle mani del professor Prodi, Bertinotti e democratici di sinistra, tutta gente impegnata per il bene dell'italia.
La verità è che siamo davvero un paese allo sbando, con l'elettorato pronto immediatamente a cambiare idee politiche da un giorno all'altro nella speranza che qualcosa cambi. La legge elettorale, definita dal suo stesso autore "una porcata", ha contribuito solamente a tagliare in modo netto il rapporto che si era creato tra elettore ed eletto e a sistemare amici, parenti, fedelissimi.
Per capire quale è la nostra situazione vera non è necessario che un bravo giornalista del Financial Times ci faccia notare che il nostro potere di acquisto è nulla o che la nostra competitività internazionale si è azzerata, basta andare tra la gente, andare a fare la spesa al mercato, recarsi presso gli uffici postali, accompagnare un anziano a prendere la pensione.
Gli italiani non lo sanno neanche cosa significa Cuneo Fiscale, abbiamo diritto a misure concrete destinate ad intervenire su quei piccoli elementi di vita quotidiana che determinano il nostro vivere.
Abbiamo bisogno di un rinnovamento in questa classe politica divisa in destra e sinistra ma molto più vicina nelle idee di quanto possa sembrare.
Per capire cosa serve al nostro paese, basta semplicemente andare nelle piazze, basta vivere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Benvenuto nel mondo dei blogger, ti seguirò!

Anonimo ha detto...

Ottimo post, speriamo che le cose migliorino per noi.