15 luglio 2009

Beppe, chissà che non ci riesca!

Dal sito Beppe Grillo . IT :

Beppe Grillo candidato alla segreteria del PD

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollanno la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.
Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.
Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!

29 giugno 2009

La ricerca in Italia è malata

Pubblichiamo integralmente la lettera di una ricercatrice al presidente della Repubblica pubblicata dal Corriere della Sera oggi, esprimiamo la nostra solidarietà all'ennesima precaria costretta ad emigrare e a farcire di innovazione paesi ben più lontani della nostra amata / odiata Italia :

Da Corriere.it :
Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma

Una laurea in Medicina, due spe­cializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di geneti­ca dell’Università di Pavia. Rita Cle­menti ( foto a sinistra), 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origi­ne genetica di alcune forme di lin­foma maligno, in questa lettera in­dirizzata al presidente della Re­pubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Ita­lia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importan­te centro medico di Boston.

Rita Clementi, 47 anni
Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al­la loro madre. Vado via con rab­bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi­zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie­dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian­do ad essere italiana.

Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun­ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto­maticamente espulso dal «siste­ma » indipendentemente dai ri­sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie­ne, poiché in Italia la benevo­lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer­ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per­mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul­la. E poi, perché dovrebbe adi­re le vie legali se docenti dichia­rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con­dotto concorsi universitari vio­lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua­to a essere eletti (dai loro colle­ghi!) commissari in nuovi con­corsi?

Io, laureata nel 1990 in Medi­cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni­versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri­mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo­ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun­que possibile ereditare dai geni­tori la predisposizione a svilup­pare questa forma tumorale. Ta­le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade­re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri­cerca stranieri hanno conferma­to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe­ta in Patria.

Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni­che...

Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen­sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con­tratti di consulenza... Come ul­timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me­dica dell’Università di Pavia, fi­nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.

Sia chiaro: nessuno mi impo­neva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal­la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri­cerca che molti hanno giudica­to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig­gere il cancro.

Desidero evidenziare pro­prio questo: il sistema antimeri­tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta­re a crescere; per questo moti­vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han­no ritenuto di aumentare i fi­nanziamenti per la ricerca.

È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu­me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi­tà e gli enti di ricerca come feu­do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

23 giugno 2009

Telegiornali : perchè oscurare ?

Sui telegiornali le nuove news su Berlusconi vengono completamente oscurate. Poi diciamo che l'informazione è libera.
Il punto di Marco Travaglio sulla situazione :

15 maggio 2009

Ricostruiamo Onna

Ancora un volta il blog di Beppe Grillo lancia una iniziativa validissima che dimostra come Internet può fare praticamente di tutto.
Spero che ci riesca davvero : ECCO QUI L'INIZIATIVA RICOSTRUIAMO ONNA.

17 aprile 2009

Il dibattito civile : no ad ogni forma di censura

Sta facendo molto discutere il testo di Giacomo Di Girolamo, che ha pubblicato giorni fa un testo su Facebook spiegando perchè non darà nessun contributo per i terremotati.

Pare che nel frattempo sia stato censurato, noi lo ripubblichiamo visto che gira ormai su tanti blog se non altro per alimentare il dibattito civile che ne consegue :


MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO…”

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?

Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.

Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.

Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.

Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.

Giacomo Di Girolamo

11 febbraio 2009

Stuprano e non vanno in galera

Arrivano in Italia, rovinano le nostre città in più si permettono di commettere reati gravissimi come lo stupro che rovina per sempre le vite umane e non vanno in galera!
E' davvero il paese di pulcinella e delle leggi vergogna, ma quando finiranno questi teatrini ?
Magari si va in galera per reati amministrativi ma non per le cose serie.

28 gennaio 2009

Incentivi : auto a prezzi stracciati in Germania

Apprendo oggi dal sito di Repubblica che in Germania i listini Fiat (consultabili tramite fiat.de) sono i seguenti :

Solo 4990 euro per una Panda, 6450 per una Grande Punto e 9.990 per una Bravo: no, non sono usate, ma nuove di zecca e con tre anni di garanzia.

Vi riporto l'articolo di Repubblica

Questi i prezzi di listino Fiat in Germania dove sono stati appena lanciati gli incentivi statali: non c'è bisogno di essere grandi analisti per scoprirlo, basta andare un secondo sul sito www.fiat.de per verificare come il mondo dell'auto, in Italia, sia davvero sull'orlo del baratro.

E già perché se verranno confermate le prime indiscrezioni sugli incentivi che l'Italia si appresta a varare (si parla di 1000 euro a macchina) durante la riunione di oggi pomeriggio al Governo, significa che ci sarà un fiume di auto comprate in Germania e poi rivendute in Italia.

Oggi sul nostro mercato una Panda costa infatti nella migliore delle ipotesi (km0, promozione Fiat sommata a sconti della concessionaria), 8000 euro, una Grande Punto 10 mila e una Bravo 14 mila: differenze di prezzo da tre a cinquemila euro quindi con le stesse vetture vendute in Germania.

Fonte : www.repubblica.it

Non c'è che dire in Italia abbiamo molto da fare anche, certo è che con quei prezzi il mercato si risolleverebbe alla grande, altrimenti corriamo il rischio che tutti vadano a comprare le macchine in Germania.

05 gennaio 2009

La piramide della corruzione

Il sindaco di Pescara D'Alfonso è tornato il libertà prima di Natale e aveva tempo fino ad oggi per ritirare le dimissioni. E oggi l'ha fatto, ma ha fatto di più, si è fatto fare cioè un certificato medico (pare di 6 mesi) grazie al quale si attesta che non può esercitare le sue funzioni per motivi di salute, a sostituirlo ci sarà dunque il vicesindaco.

Non lo trovate un atto di violenza verso i cittadini pescaresi ? Ma poi mi chiedo ci preoccupiamo di D'Alfonso?
Ma preoccupiamoci del medico che ha rilasciato il certificato. Il problema dell'Italia infatti non è nella corruzione della politica e dei piani alti, non è della casta ma è nella corruzione di tutta una piramide che parte dal basso.
Anzi è proprio la nostra mentalità che ci porta a questi disastri. Se uccidi una persona c'è sempre qualche medico che ti farà avere la semi infermità mentale, se rubi ci sarà un medico che certificherà che sei stressato.

Invece di indagare i politici andiamo ad indagare la piramide oscura della corruzione, quella che non va sui giornali, che non ha volto ma che è il male oscuro del nostro bel paese.

17 dicembre 2008

Napoli arrestati due assessori del Partito Democratico

Era nell'aria la voce di un coinvolgimento di nomi eccellenti in inchieste riguardanti il comune di Napoli e la conferma è arrivata poco fa : arrestati due assessori del comune di Napoli.
I magistrati riferiscono di "Saccheggio sistematico delle risorse pubbliche". E' in carcere l'imprenditore Alfredo Romeo, coinvolto nell'indagine sulla delibera "Global service", approvata dal Comune che doveva garantire al noto uomo d'affari (avete visto che albergo extra lusso ha inaugurato a Napoli? sul sito di Repubblica tutte le foto) appalti per oltre 400 milioni di Euro nel rifacimento di strade e quant'altro.
Nella vicenda spuntano anche altri nomie l'ex ministro democristiano Paolo Cirino Pomicino e il deputato Bocchino (Pdl) che dice in una intercettazione "Quindi poi ormai...siamo una cosa...quindi...consolidata, un sodalizio, una cosa solida...una fusione di due gruppi".
Insomma lo scempio e lo sperpero di risorse pubbliche era sotto gli occhi di tutti. A quanto pare sono anche coivolti un colonnello della guardia di finanza che cercava di depistare le indagini, una talpa insomma.

Non dimentichiamoci che il Partito Democratico e Veltroni hanno perso clamorosamente le elezioni anche per il disastro combinato in Campania. Dovevano assolutamente prendere una posizione forte e mandare un segnale. La Iervolino e Bassolino dovevano essere sostituiti ed espulsi dal partito, il loro lavoro è stato disastroso.
Il rinnovamento deve essere trasversale e il Partito Democratico non ha saputo farlo ecco perchè ha perso e ancora perderà se non cambia strategie.

La non novità è costituita dal fatto che questa vicenda riguarda indistintamente destra e sinistra, il rubare non si schiera politicamente ...

11 dicembre 2008

Il cellulare mezzo di sussistenza

Una sentenza della Cassazione di oggi ha dichiarato che il telefonino deve essere considerato a tutti gli effetti un mezzo di sussistenza necessario. In pratica l'assegno familiare che un padre di famiglia deve riconoscere alla moglie come assistenza nella crescita dei figli, deve essere sufficiente a coprire anche le spese per i telefonini.
Ma come abbiamo fatto noi a crescere senza cellulari ? Eppure non mi sembra che siamo cresciuti male, anzi forse proprio oggi con tutti questi vizi i ragazzi non apprezzano più nulla.
A niente vale l'appello di un padre magari in difficoltà finanziarie, i tribunali invece di venire incontro alle esigenze rincarano la dose aggiungendo anche queste assurdità.

10 dicembre 2008

Come andare in carcere ?

Apprendo oggi che l'immobiliarista Ricucci noto per la scalata fallimentare a RCS ed ex marito della shogirl Anna Falchi ha patteggiato la pena a 3 anni. La vicenda, tanto per ricordarci, riguardava sia irregolarità nella scalata al gruppo editoriale RCS con la gestione collegata all'acquisto di alcuni immobili.
I tre anni però non se li farà perchè c'è l'indulto ovvio no ? Ma allora mi chiedo : cosa di deve fare in Italia per farsi qualche anno di carcere?

28 novembre 2008

Inflazione di novembre al 2,7%

E così anche l'inflazione scese. Qualcosa noi consumatori l'avevamo notata a dir la verità, ad esempio ieri ho fatto il pieno di gasolio per l'auto e ho trovato un prezzo di 1.188 Euro / Lt, considerando che tempo fa con 20 Euro non arrivavo a 13 litri qualcosa è cambiato. Questo calo potrebber voler dire "calo dei consumi", una cosa non proprio positiva per noi.
Ma come si calcola realmente l'inflazione ? L'inflazione in genere viene calcolata dall'Istat, il nostro istituto che rileva le statistiche su un insieme o paniere di oltre 1000 beni e servizi. Ogni pacchetto di servizi o beni ha un proprio peso specifico nel calcolo degli indici. Questi pacchetti di solito comprendono i generi alimentari e le bevande, i tabacchi, prodotti per abbigliamento e calzature, spese per casa, consumi di acqua,luce,gas, mobili, sanitari e salute, e spese per spettacoli, cultura, ristorazione. Oltre ai servizi finanziari come prestiti e mutui.
Ma siamo sicuri che i prezzi dei ristoranti o le spese per acquistare biglietti per cinem e teatro debbano ricadere in questo calcolo ? Io non credo che un padre che deve mantenere una famiglia con bimbi si possa permettere di andare a cinema o teatro ...

24 novembre 2008

Contro la crisi paghiamo le tasse in anticipo

Il periodo è nero per tutti, intendo periodo finanziario. La crisi non è più alle porte ma ci siamo dentro fino in fondo. Il premier Silvio Berlusconi insieme al ministro dell'Economia Tremonti ha quantificato in 80 miliardi di Euro la cifra messa a disposizione dal governo per contrastare la crisi.
Intanto alcune misure che erano state promesse non sono state mantenute, come ad esempio i pagamenti dell'IVA a fattura pagata. Oggi con la crisi enorme che c'è di liquidità (pagamenti in ritardo, banche che non fanno più credito facilmente) lo Stato si permette di chiedere l'IVA con largo anticipo e non solo.
Le nostre piccole e medie imprese infatti si ritrovano anche a pagare in ANTICIPO l'IRES e l'IRAP 2008. In pratica chiedono un ANTICIPO sulle tasse già enormi che le nostre imprese pagano sugli utili, utili che però ancora non hanno fatto. In pratica se tu piccolo imprenditore hai una azienda, a dicembre pagherai delle tasse per un utile che ancora non hai fatto e che non sai se farai, uno scandalo!
Solo in Italia ci sono certe leggi. Vuoi vedere che quegli 80 miliardi di Euro li pagheremo sempre noi ?
Cosa fanno ci danno i soldi che noi stessi paghiamo ?

18 novembre 2008

Prestiti

Berlusconi con il governo che da quest'anno si è insediato al potere ha promesso 80 miliardi o meglio ha quantificato in 80 miliardi di Euro la cifra necessaria a fronteggiare la crisi, almeno in Italia.
Basterannno ?
Ma sopratutto mi chiedo da dove tiriamo fuori queste cifre quando il nostro debito pubblico continua a salire. Ricorreremo tutti ai prestiti anche per mangiare forse?
La cosa assurda che continuo a non capire è perchè anche in un momento come questo di crisi profonda, non ci si decide una buona volta a tagliare la spesa.
Ad Omnibus l'altro giorno sono stati elencati tutti i costi sui quali si poteva intervenire, beh io credo siano davvero tanti.
Attendiamo con fiducia.

12 novembre 2008

Legge antiblog : Io rimango allibito

Ancora una volta lo spettro di quella orrenda legge anti-blog che era stata proposta dal deputato Levi durante il governo Prodi, certo che non ne hanno azzeccata una.
Come si apprende dal sito Punto Informatico , è stato preparato un nuovo decreto legge contro la libertà di espressione dei blogger.
Dovremo quindi tutti registrarci presso il Registro degli Operatori della Comunicazione, tale ROC se vogliamo "comunicare". In più pare che il decreto voglia "tassare" quei bloggers che probabilmente ricavano qualche soldino tramite le pubblicità contestuali.
Non è forse venuto in mente a questi signori che quei soldini aiutano i bloggers nelle loro iniziative e consentono loro di pagare le spese per il lavoro che fanno.
Ma non parliamo di tasse.
Oggi Zambardino sul suo blog fa notare come "si esclude espressamente che l’obbligo di registrazione possa riguardare il singolo cittadino-blogger" cosa che comunque non fa stare tranquilli tutti quelli come me che credono che la libertà di espressione non vada toccata.
Cosa ne sarà allora di coloro che scrivono i loro pensieri a scopo terapeutico, che scrivono le loro barzellette, che raccolgono frasi del loro personaggio preferito ? e i gruppi sui social network?

Speriamo come si dice sul sito di Repubblica che il decreto venga rivisto prima di diventare legge, quello che è certo è che i bloggers si stanno scatenando. Non è che corriamo il rischio di una nuova manifestazione in piazza pure dei blogger ?
Risolviamo prima i problemi del paese, io rimango allibito.